Utoya, sempre presente il dolore per i giovani progressisti norvegesi

Il 22 luglio 2011 Anders Behring Breivik commise una delle più grandi atrocità in Europa dai tempi della tragedia della Seconda Guerra Mondiale.
Quel giorno Breivik fece prima detonare una bomba di realizzazione artigianale al centro di Oslo, ordigno che uccise 8 persone. Poco dopo, travestendosi da agente di polizia, si spostò nella vicina isola di Utoya dove si stava tenendo un incontro dei giovani del Partito Laburista Norvegese.
Breavik, all’interno del campo giovanile, tolse la vita ad altre 69 persone con armi da fuoco, ferendone gravemente altre cinquanta. Un bagno di sangue che segnò la Norvegia sconvolgendo il mondo intero.
Nel corso della giornata Breivik inviò un documento di 1500 pagine deliranti, rivendicando l’atto come segnale contro le politiche “immigrazioniste” del Partito Laburista.

Nell’immagine a corredo sono presenti alcune delle 77 vittime del neonazista norvegese.

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